UPM 6 | OLEGGIO

Formano l’Unità Pastorale Missionaria di Oleggio le parrocchie dei comuni di Bellinzago Novarese, Oleggio, Mezzomerico,
Marano Ticino, e Divignano.

L’èquipe dell’UPM è attualmente formata da:
Chiara Anni (Oleggio - San Giovanni).
Don Pierangelo Cerutti (parroco di Bellinzago Novarese).
Don Riccardo Crola (Vicario parrocchiale di Oleggio - Santi Pietro e Paolo).
Michele Delconti (Bellinzago Novarese).
Roberto Fumagalli (Marano Ticino).
Don Franco Galli (parroco di Oleggio - San Giovanni e B. V. M. Assunta).
Diego Gavinelli (Bellinzago Novarese).
Don Massimo Maggiora (Moderatore dell’UPM e parroco di Oleggio - Santi Pietro e Paolo).
Maurilio Massara (Oleggio - B. V. M. Assunta).
Manuela Massari (Oleggio - Santi Pietro e Paolo).
Don Andrea Massarotti (Parroco di Marano Ticino e Divignano).
Paola Melone (Oleggio - Santi Pietro e Paolo).
Carmen Rivolta (Oleggio - Santi Pietro e Paolo).
Mario Verzotti (Bellinzago Novarese).
Don Claudio Vezzani (Parroco di Oleggio Sant’Anna e San Lorenzo e di Mezzomerico).
Don Gabriele Vitiello (Vicario parrocchiale di Bellinzago Novarese).
Marilena Zenone (Mezzomerico).

L’ “ordito della comunione”
Comunione e missione sono due nomi dello stesso incontro degli uomini con il Signore.
Per questo sono necessariamente congiunti tra loro, al punto che «la comunione rappresenta la sorgente e insieme il frutto della missione: la comunione è missionaria e la missione è per la comunione» (ChL 32). «La missionarietà della parrocchia è legata alla capacità che essa ha di procedere non da sola, ma articolando nel territorio il cammino indicato dagli orientamenti pastorali della diocesi e dai vari interventi del magistero del Vescovo» (CEI, Il volto missionario delle parrocchie, 11).  Di conseguenza le UPM sono una scelta di comunione ineludibile per rendere efficace la stessa azione ordinaria delle comunità cristiane. Se le parrocchie non si pensano insieme nell’ordito della comunione con le altre, non potranno dare una risposta persuasiva alle domande della vita della gente (primo annuncio, pastorale biblica e liturgica, pastorale giovanile, accompagnamento delle famiglie, caritas, lavoro, sanità, cultura, tempo libero e sport, missione, migrantes, ecc.).
(XXI Sinodo diocesano novarese, 23).

L’Équipe pastorale
Il luogo per eccellenza, in cui gradualmente realizzare una mentalità sinodale, saranno i Consigli Pastorali Parrocchiali e gli altri momenti di partecipazione. Il nuovo strumento di coordinamento degli organi di partecipazione sarà l’Équipe pastorale dell’UPM, con momenti di confronto e di convivenza. L’Équipe si articolerà in modo flessibile secondo le dimensioni delle UPM, occupandosi dei due aspetti essenziali dell’azione pastorale delle parrocchie coinvolte.Il primo aspetto si prenderà cura della pastorale “programmatica”, con due azioni: stimolare le singole parrocchie perché propongano creativamente nuove iniziative missionarie; progettare nuovi percorsi missionari da svolgere come UPM uscendo dai confini delle singole parrocchie. Il secondo aspetto avrà a cuore la pastorale “paradigmatica”, con due attenzioni: supportare ciascuna parrocchia perché le sue iniziative abituali abbiano un chiaro profilo missionario; coordinare meglio le attività già presenti nell’UPM perché sia visibile a tutti il profilo comunionale e missionario dell’Unità. In questa prospettiva dovrà essere pensata la scelta e la formazione delle persone che partecipano all’Équipe secondo un criterio di rappresentanza o competenza, tenendo conto della particolarità propria di ogni UPM.
(XXI Sinodo diocesano novarese, 35).

Il Moderatore dell’UPM
Le UPM possono fare un coraggioso salto di qualità a due condizioni: che vi sia una cordiale azione pastorale integrata tra le varie parrocchie che la compongono con i loro parroci e la guida del Moderatore; e che i parroci siano sollevati da molte incombenze burocratiche e amministrative dalla presenza di un economo parrocchiale e/o interparrocchiale. La figura del Moderatore va intesa come aiuto alla pastorale integrata, guida saggia della vita fraterna tra sacerdoti e laici, regista della pastorale “programmatica”, cioè di tutte le azioni pastorali missionarie (cfr. sopra nn. 31-34) che devono essere fatte in solido tra le parrocchie, per servire meglio le persone nei loro ambienti di vita animandoli alla luce del Vangelo. Molte UPM hanno già fatto tanto in questa direzione. Si tratta ora di far diventare questo slancio “programmatico”, cioè capace di trasformare le azioni straordinarie della chiesa (famiglia, giovani, carità, sanità, lavoro, scuola, cultura, missioni, migranti, ecc.) in gesti ordinari della vita pastorale, soprattutto dando loro concretezza di progetti pratici e praticabili sul territorio.
(XXI Sinodo diocesano novarese, 36).